Dialogo con esperti
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Incontri on-line con esperti per docenti di ogni ordine di scuola:
- -18/11 Cesare Cornoldi: Un nuovo paradigma e l'inclusione
-26/11 Giuseppe Bagni: Il ruolo degli organi collegiali
-02/12 Mario Sechi:La didattica e la distanza
-14/12 Alessandra Notarnicola e Rosangela Paparella: Vivere la chiusura
Gli incontri on line si svolgeranno sulla piattaforma Zoom dalle 17:00 alle 18:30. La partecipazione è gratuita per gli iscritti al Cidi, i link di accesso verranno inviati via e-mail un’ora prima.
Per associarsi al Cidi di Bari compilare il modulo accessibile qui. Ulteriori informazioni cliccando qui.
Per aderire a uno o più incontri compilare la richiesta su questo modulo.
Nota sulla Didattica a Distanza
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Il Cidi di Bari esprime la propria indignazione per la chiusura del triennio delle scuole secondarie di secondo grado. Siamo ben consapevoli della gravità dell’ora, ma questo non può voler dire che la scuola debba essere il baluardo democratico che cade. La scuola al contrario va garantita da tutti con tutti gli sforzi necessari. Giammai va chiusa. Ci sembra necessario e doveroso sottolineare anche solo alcune implicazioni di un tale atto
1. La scuola non è un bene disponibile. La scuola è un’istituzione della Repubblica voluta dai padri costituenti per garantire la formazione dei cittadini e la tenuta democratica dello stato.
2. La chiusura della scuola mina pertanto alle fondamenta la democrazia. Nessuno deve poter pensare di chiudere la scuola. Al contrario tutte le componenti della società sono chiamate a garantirla e garantirne il servizio. Non farlo vorrebbe dire arretrare sui diritti fondamentali, diritti che devono essere assicurati sempre.
3. La chiusura della scuola a marzo ha sottratto alle studentesse e agli studenti la possibilità di sentirsi protagonisti del proprio futuro e li ha portati ad una condizione di passività preoccupante. Mostrano oggi di accettare come inevitabile una situazione che non hanno la possibilità di comprendere fino in fondo e di cui non capiscono le conseguenze. Per alcuni di loro quanto sta accadendo si traduce in una chiusura nell’individualismo, a volte l'isolamento più spietato.
4. La “scuola di tutti”, che ci ha accompagnato per anni in tante iniziative e progetti, è solo uno slogan? La scuola “a distanza” non ha alcun fondamento epistemologico e scientifico, è un’invenzione retorica di politici e amministratori e un generoso tentativo di rispondere a uno stato di eccezione, da non ripetere mai più. La scuola “a distanza” è una scuola che “crea distanza”, una distanza che nel tempo può diventare incolmabile.
5. Chi rimane a casa quale esperienza vive? L’esperienza multiforme o dai tanti volti e realtà, spesso costrittiva della famiglia. Le famiglie inoltre non sono uguali per tutti: in molti casi proteggono e a volte si “sostituiscono” al docente, in tante altre situazioni sono il luogo della disgregazione e della povertà culturale. Ancora una volta: la funzione costituzionale della scuola non esiste e non resiste nella moltitudine di variabili personali.
6. Il problema della diffusione del contagio non è rappresentato dalla scuola, dove vigono le regole e dove funzionano sia il distanziamento sia l’uso della mascherina e dei dispositivi. E’ possibile ancora migliorare, ma le scuole hanno messo in atto tutte le azioni richieste, per quello che è nelle loro possibilità e possono inoltre organizzarsi ulteriormente con i doppi turni e gli ingressi scaglionati.
7. Il problema vero che si nasconde dietro una tale decisione politica è rappresentato dai mezzi di trasporto per le scuole secondarie di secondo grado, giacché le scuole primarie e di primo grado sono “scuole di vicinanza” per la stragrande maggioranza. Ci domandiamo dunque: chi doveva strategicamente prevedere e organizzare per tempo? Perché non l’ha fatto? Perché non interviene tempestivamente sulla riorganizzazione dei mezzi di trasporto, invece di sacrificare e congelare le energie di una generazione che si appresta a subentrare in modo attivo nella società? La pianificazione e la soluzione dei problemi attiene alla politica, nel più alto dei suoi esercizi.
8. Chi deve riflettere, chi deve proporre, chi deve fare un’analisi della situazione della scuola se non, in primo luogo, noi docenti? Non ci possiamo esimere dal fare il nostro lavoro, dall’agire professionalmente, dall’intervenire in un dibattito in cui le parti che stanno dentro la scuola tacciono, o sono annichilite dai timori (reali) che prevalgono in situazioni pericolose. Abbiamo il dovere di richiamare tutti sul valore che la scuola rappresenta, a maggior ragione oggi, per una società democratica. Chiudere le scuole vuol dire disporre di esse come si crede. Quale significato reale assume la chiusura di fronte ad un pericolo sanitario? Quali conseguenze ciò comporta?
La segreteria del Cidi di Bari Bari, 23 ottobre 2020
Propositi e auguri per il nuovo anno scolastico
Si apre una stagione nuova e avventurosa con molti elementi che rimangono una costante. La pluriennale esperienza del CIDI costituisce un patrimonio che si rinnova nel tempo, rimandando ad esperienze del passato foriere di elementi innovativi ancora attuali.
Risorse da sempre imprescindibili del CIDI sono il lavoro e la ricerca comune, la sperimentazione e la riflessione su quanto elaborato. Queste risorse tracciano il cammino che vogliamo percorrere, confrontandoci continuamente e democraticamente, non solo all’interno rafforzando la capacità di fare rete con le associazioni Cidi sul territorio nazionale, ma anche con le diverse realtà del nostro territorio.
È necessario aprirci a competenze nuove e diverse, ai tanti docenti che sentono l’urgenza di condividere le esperienze didattiche, di confrontarsi e di agire per una scuola democratica, con la speranza di essere sempre più numerosi.
Le tematiche che intendiamo affrontare con particolare urgenza quest’anno riguardano l’inclusione (una scuola di tutti a partire dai diversi saperi disciplinari) e la cittadinanza (in relazione al curricolo e con proposte operative capaci di far sperimentare agli studenti fino in fondo il concetto di democrazia, a partire dal proprio contesto classe e dall’attuale contesto storico).
Insomma, continuiamo il nostro percorso con menti e cuori aperti e democratici: vogliamo coniugare la mediazione didattica alle discipline vive; desideriamo far crescere tra gli insegnanti e gli studenti il senso di condivisione di un percorso che gli appartiene, di cui sono i protagonisti; intendiamo seguire strade forse meno ovvie ma certamente praticabili.
Auguriamo a tutte e a tutti di lavorare insieme e serenamente.
Maria Corallo
Presidente del Cidi di Bari
Convocazione degli organi dirigenti
il Cidi di Bari riprende le sue attività riunendo gli organi assembleari e dirigenti:
l’assemblea annuale dei soci è convocata per il 5 ottobre 2020, alle ore 16.00 presso la sede di via Abbrescia 45-47, Bari.
Contestualmente sono convocati anche direttivo e segreteria.
All’ordine del giorno:
- Approvazione del bilancio consuntivo 2019
- Approvazione del bilancio preventivo 2020
- Riflessione sulle attività svolte
- Programmazione delle attività per l’a.s. 2020/21
- Piattaforma online
- Decisioni amministrative
- Varie ed eventuali
Invitandovi caldamente a partecipare vi invio un caro saluto e una breve riflessione sulle prospettive di lavoro che ci aspettano.
Maria Corallo
Presidente del Cidi di Bari
Nuovi organi dirigenti del Cidi di Bari
Rinnovati gli organi dirigenti del Cidi di Bari nella seduta della segreteria del 7 settembre 2020. Presidente del Cidi di Bari è, da questa data la professoressa Maria Corallo, vicepresidenti sono state elette le professoresse Sonia Sgrosso e Valentina Sepe.
LETTERA APERTA PER UNA SCUOLA DI TUTTI
LETTERA APERTA PER UNA SCUOLA DI TUTTI
Carissime e carissimi,
dal 3 marzo la scuola si trova in una situazione mai più accaduta in Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Da quella data le attività didattiche sono sospese a causa dell’emergenza sanitaria scatenata dall’epidemia di Covid 19. I dirigenti scolastici hanno avuto mandato di attivare «modalità di didattica a distanza» (DCPM 08.03.2020) che si sono tradotte in DaD, ovvero, «in corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza […], prestazioni didattiche nelle modalità a distanza» (art. 2 comma 3 DL 8 aprile 2020). Gli studenti, a causa della sospensione delle attività didattiche sono esonerati dall’obbligo della frequenza e in questi due mesi nessun intervento normativo ha modificato tale sospensione. Le modalità di didattica a distanza abdicano a tantissime funzioni della scuola della costituzione: quella sociale (di intervento sul territorio), quella relazionale (fondamentale in particolar modo nell’età della crescita), quella culturale profonda fondata sulla complessità del continuo scambio di ‘lingue’, idee, conoscenze, dubbi, pensieri ed emozioni...
FAR RISUONARE I TESTI - L’INVALSI DA VINCOLO A RISORSA
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Il Cidi di Bari propone un corso di formazione guidato da Rosalia Gambatesa, esperta di educazione linguistica. Gli insegnanti, in quattro incontri, articolati ognuno in una parte frontale e una fase operativa e laboratoriale, potranno formarsi e riflettere su attività d’aula pensate in sintonia con le indicazioni europee e nazionali e rivolte allo sviluppo di competenze di lettura e comprensione, riflessione sulla lingua e sistematizzazione grammaticale.
La metodologia adottata è quella della ricerca-azione. Il corso prevede un massimo di 25 partecipanti per 20 ore, distinte in 12 frontali e 8 di studio individuale, laboratori di lettura, comprensione e interpretazione di testi in prosa e in poesia tratti prevalentemente da quelli proposti dalle prove Invalsi. ISCRIZIONI SU SOFIA (CODICE 39706) FINO AL 10 FEBBRAIO 2020. Date: 10-17 febbraio e 2-9 marzo 2020 - ore 16-19 - sede di via S.Abbrescia 45-47. Iscrizioni, costi e info tel. 3382622098 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.- www.cidibari.net - cidibari su Facebook.